Il primo itinerario cittadino inizia dalla basilica di Santa Maria di Collemaggio, dichiarata monumento nazionale già nel 1902, considerata la massima espressione dell’architettura abruzzese. A colpire immediatamente il visitatore è la quattrocentesca facciata dalla geometrica bicromia di basoli bianchi e rosa, in cui si aprono tre portali sovrastati da altrettanti rosoni, meraviglia dell’arte gotica. La pietra bianca e rosa caratterizza altri monumenti della città come la fontana delle 99 Cannelle. Fondata nel 1288 da Pietro del Morrone (che qui venne incoronato papa Celestino V il 29 agosto 1294), la basilica ha una lunga aula a tre navate con transetto, conchiusa da tre absidi. Rimaneggiata più volte a causa dei terremoti, presenta una commistione di diversi stili architettonici, dal gotico al barocco. Nel 2020, dopo il significativo restauro post sisma, la basilica ha avuto l’importante riconoscimento dell’European Heritage Awards. Internamente, guidati dai giochi geometrici della pavimentazione, anch’essa bicroma, tra affreschi del Trecento e del Quattrocento nelle nicchie delle pareti, si arriva in fondo alla navata laterale destra, dove è collocata la cappella-sepolcro di Celestino V. Il monumento è stato realizzato nel 1517 da Girolamo da Vicenza, seguendo lo schema architettonico del mausoleo di San Bernardino da Siena. La Basilica è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.
Dal piazzale di Collemaggio ci si sposta in direzione sud per 200 metri e si raggiunge il Parco del Sole, di grande valenza naturalistica: quasi 4 ettari con robinie, cipressi, pini domestici, alberi di Giuda, cedri e ippocastani. È costituito da un’area giochi, un percorso naturalistico e una zona spettacoli con l’Amphisculpture progettato dall’artista Beverly Pepper, teatro all’aperto in pietra calcarea che riprende i colori della facciata di Collemaggio.
Tornando indietro e percorrendo via Belisari e poi viale Caldora si arriva alla Porta di Bazzano (fine XIII sec.), forse la più imponente delle mura urbiche della città, che appare in tutta la sua monumentalità stagliandosi tra le abitazioni. È realizzata in pietra con grande arco a doppio fornice. In alto, c’è il cristogramma di San Bernardino. Da qui, percorrendo la suggestiva scalinata di Costa Masciarelli, si può raggiungere piazza Duomo. L’itinerario, invece, continua tornando indietro su viale Caldora e poi girando a destra sul viale di Collemaggio e poi su via Jacobucci per giungere al Palazzo dell’Emiciclo. Di rilievo l’esedra neoclassica porticata che accoglie il visitatore; nel colonnato si trovano alcune pregevoli sculture, mentre sotto di esso, in piccole edicole, vi sono 16 busti di abruzzesi illustri. L’edificio, realizzato nel 1888 su alcune preesistenze seicentesche, oggi ospita gli uffici del Consiglio regionale, ma sin dal 1903, quando vi fu l’Esposizione zootecnica agricola regionale, ha accolto importanti eventi.
Tuttora vi si svolgono mostre e concerti ed ha un’importante biblioteca aperta al pubblico.
L’edificio si trova nella Villa Comunale, i cui giardini furono realizzati a partire dalla seconda metà dell’Ottocento; qui spicca il Monumento ai Caduti di Nicola D’Antino (1926), posto in asse con l’Emiciclo, secondo il progetto “la grande Aquila”, con ville liberty e palazzi in stile razionalista. Di questo periodo sono: il Palazzo Ex Gil, nato come Casa Balilla, posto di fianco all’Emiciclo sul lato sud; la chiesa di Cristo Re, più a sud su Viale Crispi, in asse con la Basilica di Collemaggio. La chiesa, mutua nella facciata lo stile di San Bernardino. Ospita al suo interno un statua di Cristo Re, donata da Benito Mussolini e inizialmente fatta realizzare per essere collocata sulla vetta del Gran Sasso; di fianco c’è la Casa della Giovane Italiana, edificio in stile razionalista, concepito come convitto diurno dedicato alle giovani donne.
Percorrendo ancora 300 metri in direzione sud si giunge a Porta Napoli, facente parte delle mura urbiche della città; la porta, percorribile in auto, fu costruita nel 1820 a seguito del processo di ampliamento urbano. È costituita da un arco a sesto acuto inquadrato tra due lesene.