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Il secondo itinerario inizia dalla chiesa di S. Maria del Soccorso, posta a nord-est, fuori le mura cittadine. Costruita alla fine del XV sec., colpisce per l’originale sintesi tra elementi medievali e rinascimentali e la riproposizione della bicromia bianco/rosa a liste orizzontali; la pianta è a croce greca, caratterizzata dalla presenza di due torrioni (per la visita: tel. 0862 26059). Spostandosi in direzione nord-est su viale Panella e poi a sinistra su via Pescara, si arriva a Porta Castello, eretta contemporaneamente al Forte spagnolo (XVI sec.), mostra gli stemmi della Casa d’Austria e di Carlo V. Subito a destra, entrando nel Parco, si può apprezzare l’imponenza del castello, che costituisce un particolarissimo esempio di architettura militare cinquecentesca. L’edificio, a pianta quadrata, presenta un cortile interno circondato da quattro grandi bastioni angolari ed è protetto da un enorme fossato, in cui si erge il recinto poligonale bastionato, con un imponente ponte in muratura per l’accesso alla fortezza. Il forte fu edificato con grandi sacrifici per gli aquilani, per reprimere e scoraggiare ogni ribellione: AD REPRIMENDA AUDACIAM AQUILANORUM, come si legge sulla scritta che sovrasta il portale d’ingresso. All’interno di uno dei bastioni è custodito il Mammut (Elephas meridionalis) di un milione e trecentomila anni fa, uno degli esemplari più completi d’Europa. Attualmente il castello è oggetto di restauro. Nei pressi si trova anche l’Auditorium del Parco, progettato da Renzo Piano e donato alla città dopo il sisma 2009: moderna struttura in legno per concerti e spettacoli teatrali.

Uscendo su Piazza Battaglione Alpini si incontra la Fontana Luminosa, uno dei monumenti-simbolo degli aquilani. Progettata da Nicola D’Antino, si caratterizza per i due corpi di donna in bronzo che sorreggono la tipica conca abruzzese. Percorrendo 100 metri su via Tre Spighe, si raggiunge il Convento di Sant’Amico, di fondazione medievale. Di rilievo è la lunetta del portale con l’affresco quattrocentesco. L’interno contiene pregevoli tele, tra cui la Deposizione e la Visitazione di Pompeo Cesura, la Madonna col Bambino e due angeli di Andrea De Litio  (la chiesa è visitabile su prenotazione: tel. 0862 22231).

Tornando alla Fontana Luminosa si imbocca corso Vittorio Emanuele, per incontrare, a sinistra dopo circa 100 metri, la Fontana del Nettuno, costruita nel 1881 per dare lustro alla memoria della regina Margherita d’Austria. Ancora 200 metri e si arriva ad incrociare via Verdi, che porta al Teatro Comunale, un bell’edificio della seconda metà del XIX sec., con struttura interna e platea a ferro di cavallo per 600 posti.

La strada è chiusa dal fianco sinistro dell’imponente basilica di San Bernardino, eretta nel XV sec. Collocata in posizione panoramica sulla sommità della scalinata di via Fortebraccio, colpisce per la monumentalità della facciata, realizzata da Cola dell’Amatrice (1525), ripartita in tre ordini che richiamano i tre stili della classicità. Il grandioso interno a croce latina è scandito in tre navate con ampie cappelle laterali; sulla prima a destra c’è la splendida pala d’altare in terracotta di Andrea della Robbia. Preziosi sono il maestoso soffitto ligneo e il monumentale organo sulla cantoria d’ingresso, opere di Ferdinando Mosca; al centro della navata destra si trova il mausoleo marmoreo con le spoglie di San Bernardino (Silvestro dell’Aquila, 1505).

Lasciata la basilica ci si dirige su via San Bernardino verso il crocevia dei Quattro Cantoni, dove si fronteggiano altrettanti importanti edifici: il primo, a destra, è il settecentesco Palazzo Fibbioni, attualmente sede comunale; di fronte c’è il Palazzo Ina, notevole esempio di architettura razionalista; dall’altro lato del Corso Vittorio c’è il Palazzo del Convitto, imponente edificio ottocentesco neoclassico, dotato di porticato su due lati; l’ultimo è il Palazzo Ciolina-Ciampella, edificio settecentesco che si estende fino a Piazza Palazzo.

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