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La castagna Roscetta della valle Roveto

La castagna Roscetta della valle Roveto, è una varietà autoctona coltivata nella valle omonima in provincia dell’Aquila. La presenza di castagneti è attestata già in epoca antica da antiche iscrizioni di Antinum, oggi Civita d’Antino, uno dei principali centri dei Marsi, lungo la Valle del fiume Liri, poi municipium in età repubblicana. Questa varietà, appartenente alla tipologia del marrone fiorentino, è probabile sia stata importata dai monaci durante il medioevo. Dallo storico marsicano Muzio Febonio si sa che a metà del Seicento la castagna era diffusa in Valle Roveto: il prodotto era tra quelli portati dalle donne rovetane ai mercati romani, dentro i famosi “canistri”, i cesti realizzati con giunchi di vimini che costituivano la principale attività degli abitanti di Canistro. Il frutto si presenta in forma ovoidale, la buccia di colore rosso vivo, carne bianca dal sapore delicato e dolce; molto ricca di amidi, contiene carboidrati, proteine, vitamine A, B e C, sali minerali e magnesio ed ha un alto potere calorico. I castagneti di Roscetta ornano le pendici montane dell’Abruzzo marsicano – soprattutto i comuni di Balsorano, Canistro, Capistrello, Castellafiume, Civita d’Antino, Civitella Roveto, Morino e San Vincenzo Valle Roveto – ma anche l’alta Valle dell’Aterno – Montereale, Cabbia, Ville di Fano, Cesaproba -. Le castagne vengono conservate seguendo un trattamento tramandato di generazione in generazione: dapprima tenute in acqua per circa 18 giorni, poi messe ad asciugare al sole e conservate in luogo asciutto. Oggi, grazie all’Associazione Castanicoltori della Valle Roveto, la castagna Roscetta è inserita tra Prodotti agroalimentari tradizionali (PAT).

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