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Il Miele dell’Appennino aquilano

Il Miele dell’Appennino aquilano è prodotto nell’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e lungo le pendici del massiccio Sirente Velino sin da tempi remoti, secondo le fonti già prima dell’alto Medioevo. In questi luoghi, complici le attività agricole e zootecniche a ridotto impatto ambientale e grazie alla ricchezza di specie vegetali, ancora oggi è possibile ottenere un miele eccellente: in particolare, spiccano i mieli monoflora ottenuti dalla santoreggia e dalla stregonia. I due arbusti crescono su prati aridi e terreni calcarei posti in altura e fioriscono in sequenza, il primo da maggio a luglio, il secondo da luglio a settembre; durante tutta l’estate, invece, si produce il millefiori. Quest’ultimo è dato da apiari posti a quote superiori agli 850 metri s.l.m.: le api domestiche lo ricavano dal nettare dei fiori – graminacee, trifoglio bianco, rovo e altre rosacee, papaveri, lupinella e ginestrino – che bottinano, trasformano e lasciano maturare nei favi dell’alveare. L’enorme biodiversità della flora, che va dalle 80 specie in primavera alle 130 in estate, dà vita a un millefiori di montagna dai profumi particolari e caratteristici, che cambiano a seconda delle fioriture stagionali. Il Miele dell’Appennino aquilano, con il sostegno del GAL Gran Sasso Velino, è Presidio Slow Food. La finalità del Presidio è preservare la produzione di mieli particolari dell’area, tutelando i pascoli montani e riconoscendo agli apicoltori e alle api un ruolo importantissimo nella salvaguardia della biodiversità floreale e vegetale.

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