L’Aquila, capoluogo d’Abruzzo, è un’antica città di fondazione, le cui origini risalgono al 1254. Venne edificata su un sito di preesistente impianto protourbano, i cui resti sono emersi da recenti indagini archeologiche condotte all’interno del perimetro murario. Insigne per storia e per monumenti, conobbe un periodo di straordinaria fioritura economica durante tutto il Medioevo e fino al XVI secolo, divenendo, per importanza e vivacità di commerci, la seconda città del Regno di Napoli.
A partire dal Cinquecento ospitò una sede universitaria e, sul finire del XV secolo, una delle prime tipografie a stampa, contribuendo in maniera significativa all’affermarsi della nuova forma di divulgazione libraria, con la pubblicazione di numerosi e preziosi incunaboli. Più volte distrutta e riedificata a seguito di terremoti, mostra una veste architettonica che rappresenta un felice connubio tra testimonianze artistiche medievali, rinascimentali e barocche.
Tra i suoi principali monumenti, che annoverano importanti palazzi, preziosi cortili e numerose chiese, spiccano la basilica di Santa Maria di Collemaggio, gioiello del romanico abruzzese, edificata a partire dal 1288, con la maestosa facciata in pietra bianca e rosa ornata da rosoni e il pregevole interno che conserva l’aspetto e la pavimentazione originari, oltre ad un ricco apparato decorativo; la basilica di S. Bernardino da Siena, risalente alla metà del XV secolo, con la facciata in pietra bianca elegantemente scolpita, il soffitto in legno dorato di epoca barocca e un prezioso apparato decorativo interno, tra cui si evidenzia un bassorilievo in terracotta invetriata dei fratelli Della Robbia; la monumentale Fontana delle 99 Cannelle, risalente al XIII secolo; le chiese romaniche di San Pietro da Coppito, con pregevoli teorie di dipinti a fresco, e di San Silvestro, che, oltre a resti della decorazione pittorica originaria, ospita una copia della Visitazione di Raffaello, il cui originale è oggi al Prado, che il pittore urbinate realizzò per la cappella della famiglia Branconio, cui era legato da vincoli di amicizia; il palazzo Farinosi Branconio, che presenta un ricco soffitto in legno istoriato e affreschi della scuola di Raffaello; il Castello Cinquecentesco, uno dei più grandiosi dell’Italia centro meridionale, con il maestoso fossato e gli interni originari; la chiesa barocca di Santa Maria del Suffragio, edificata in memoria delle vittime del drammatico sisma del 1703, con cappella progettata dal Valadier.
Alle evidenze monumentali fa da cornice un contesto naturalistico di rara suggestione, poiché la città sorge ai piedi del massiccio del Gran Sasso d’Italia, circondata da un habitat montano ricco di particolarità boschive e faunistiche e da borghi e castelli di notevole rilevanza storica e monumentale, in un territorio che è inserito in due parchi nazionali.
Il sisma del 6 aprile 2009 ha causato danni estremamente rilevanti al patrimonio monumentale e artistico, provocando crolli e cedimenti. In seguito a importanti interventi di restauro oggi la maggior parte dei siti di interesse culturale sono stati ripristinati e restituiti al pubblico, in un processo di rinascita e rigenerazione urbana tuttora in corso che vede la cultura, tra le “infrastrutture immateriali” strategiche, ricoprire un ruolo di primo piano e un forte valore identitario, attraverso una vivace attività teatrale, con un Teatro stabile regionale, ma anche musicale e cinematografica, portate avanti all’unisono da istituzioni e associazioni.
La principali manifestazione, dall’importante valore storico e spirituale e dalla rilevante connotazione identitaria, è la Perdonanza Celestiniana, inserita nella lista del patrimonio immateriale UNESCO, un giubileo annuale, cadente dal 23 al 29 agosto, che prende il nome dalla Bolla del Perdono, il documento con il quale il Santo Papa Celestino V, all’indomani della sua incoronazione a pontefice, avvenuta il 28 agosto 1294 nella basilica di Collemaggio, volle donare un’indulgenza plenaria a chiunque avesse attraversato la Porta Santa della Basilica di Collemaggio, tra i vespri del 28 e quelli del 29 agosto, anticipando di sei anni il giubileo di Bonifacio VIII (1300). La manifestazione, che prevede un ricco programma di eventi culturali, vede i suoi momenti principali nella cerimonia di apertura, il 23 agosto, con l’arrivo del Fuoco del Morrone, dopo un percorso che ricalca l’itinerario compiuto da Celestino V per raggiungere L’Aquila dall’Eremo del Morrone, nei pressi di Sulmona, e nel Corteo Storico del 28 agosto, con il quale la preziosa pergamena, che il santo pontefice donò alla Città, viene scortata dalla residenza Municipale alla basilica, dove resterà esposta per 24 ore. L’edizione 2022 della manifestazione ha visto la storica presenza di Papa Francesco, primo pontefice della storia a presiedere la solenne cerimonia di apertura della Porta Santa, il quale, come ulteriore omaggio alla Città, ha voluto prorogare fino al 2023 il giubileo celestiniano.